Il sommario

Francesco Marmitta e il Libro d’Ore Durazzo:

una nuova eleganza all’antica

Andrea De Marchi

Il gusto per l’antico a Parma fra Quattro e Cinquecento

Davide Gasparotto

La rinascita del codice purpureo nel Rinascimento padano

Federica Toniolo

Le miniature del Libro d’Ore Durazzo

Beatrice Bentivoglio-Ravasio

Descrizione delle miniature

Beatrice Bentivoglio-Ravasio

La storia recente del Libro d’Ore Durazzo

Laura Malfatto

Pietro Antonio Sallando e la scrittura del Libro d’Ore Durazzo

Laura Nuvoloni

Il facsimile riproduce fedelmente e in ogni suo aspetto la legatura originale in argento cesellato, sbalzato e parzialmente dorato. Completano la legatura due fermagli con piccoli rubini al centro.

Il misterioso collezionista ritratto dal Parmigianino nel 1523 stringe nella mano sinistra il Libro d'Ore Durazzo.

Ogni codice miniato è "unicum" fragile e delicato gelosamente custodito nel deposito di una biblioteca e quindi inaccessibile al pubblico e spesso anche agli studiosi. Per questo nascono le edizioni in facsimile. Tesori sommersi, riportati alla luce per tutti coloro che amano il bello e apprezzano il piacere della cultura.