La scrittura


La scrittura del codice, attribuita al calligrafo Pietro Antonio Sallando , è una minuscola umanistica nota come littera antiqua tonda.
Tracciata in caratteri dorati, è un raro esempio di crisografia (dal greco crysographia , “scrittura in oro”), una tecnica che utilizza polvere d’oro, mescolata a chiara d’uovo o gomma, per creare una grafia che, una volta asciutta, veniva lucidata. Splendidi esempi di codici scritti a caratteri d’oro sono il Codex Aureus Epternacensis di Norimberga, il Codex Aureus Escorialensis di Madrid e il Codex Aureus di Stoccolma. Originario di Reggio Emilia, Sallando fu un famoso docente di calligrafia, insegnò grammatica all’Università di Bologna e fu titolare di una fiorente bottega specializzata nella confezione di manoscritti, come confermano i numerosi esemplari di sua mano a noi pervenuti.

La scrittura
La scrittura


Il facsimile riproduce fedelmente e in ogni suo aspetto la legatura originale in argento cesellato, sbalzato e parzialmente dorato. Completano la legatura due fermagli con piccoli rubini al centro.

Il misterioso collezionista ritratto dal Parmigianino nel 1523 stringe nella mano sinistra il Libro d'Ore Durazzo.

Ogni codice miniato è "unicum" fragile e delicato gelosamente custodito nel deposito di una biblioteca e quindi inaccessibile al pubblico e spesso anche agli studiosi. Per questo nascono le edizioni in facsimile. Tesori sommersi, riportati alla luce per tutti coloro che amano il bello e apprezzano il piacere della cultura.